Covid-19, il “Frame”

La cornice in cui i fatti si verificano è determinante per la percezione e l’interpretazione dei fatti stessi, nel caso dell’epidemia di Covid-19 il frame va ricostruito a partire dalle epidemie verificatesi dall’inizio del XXI secolo.
La preoccupazione per nuovi virus era ormai lontana dopo la vicenda dell’AIDS che ormai appariva ampiamente sotto controllo, venne poi la SARS che nel 2003 riportò la paura di un contagio più difficilmente controllabile.
Seguirono l’epidemia H5N1 detta ‘aviaria’ e H1N1 detta ‘suina’, entrambe si rivelarono dei procurati allarmi, ingenti misure vennero prese per contrastarle ma a conti fatti la pericolosità si rivelò molto inferiore a quanto temuto.
Con l’H1N1 si sperimentò per la prima volta la pratica della vaccinazione di emergenza, senza la dovuta sperimentazione e la non punibilità delle case farmaceutiche.
dopo quell’episodio la politiche nei confronti delle epidemie dei CDC statunitensi si ispirarono inaspettatamente alla lotta contro gli Zombie, nello stesso periodo venne anche pubblicato un film, Contagion, che faceva dimenticare gli scandali dell’H1N1 e proponeva le soluzioni che sarebbero poi state adottate in caso di successive epidemie ma anche la figura delle "complottista" e delle fake news.
Anche il Pentagono si unì poi alla simulazione di un’emergenza pandemica ricorrendo alla figura dello Zombie, una figura che individua il nemico non nel virus ma nelle persone che contagiate possono con il loro comportamento contagiare, lo zombie è un non umano che si può colpire senza scrupoli.
Questa è la narrazione che è rimasta e che prevale, un recupero delle indagini sugli errori e sulle responsabilità dell’epidemia del 2009 sarebbe invece molto utile per un confronto con la gestione del Covid-19 e per l’individuazione di errori e responsabilità analoghe.

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